In qualche modo non somiglia affatto a un robot, e sa sorridere anche.
Ha superato solo i dieci anni ma ha sulle spalle tante responsabilità.
Magari un giorno vedremo i robot comportarsi in maniera ancora più
"umana", per tante cose, anche perché di "umani" che si comportano da
robot siamo già pieni..
Buona fortuna!
Sarebbe bello che Louis e Auguste Lumière potessero guardare con noi qualche film.. I fratelli che tanti tanti anni fa, era il 1894, brevettarono il primo "proiettore" e che, alcuni anni dopo, si convinsero che il cinema fosse un'invenzione "senza futuro". Torniamo alla nostra idea del cineforum, tutto nasce dalla speranza di riuscire a "vivere e guardare" insieme dei film in una prospettiva più critica e coinvolgente. Ciascuno potrà proporre dei titoli con l'unico impegno di presentarne agli altri i lati più curiosi e quelli che riterrà più importanti ad una comprensione a 360° della storia e dei contenuti. La discussione, che non sarà necessariamente nell'immediato, continuerà poi sul blog (ad ogni film corrisponderà un post), dove inseriremo tutti i nostri commenti, le nostre critiche, i nostri pareri e divergenze. Maggiore sarà la capacità di andare in profondità e di confronto/scontro, più interessante sarà il risultato. Non credo sarà pos
Quanto siamo infossati, incubati nei gusci fragili che ci costruiamo intorno. E poi parliamo con noi stessi, interrogandoci sulla ricerca di quell'ottava nota che mai suoniamo per riconciliarci. Ah quanti affanni, e quanti inutili problemi ci servono ogni giorno per sentirci vivi, per sentirci conformati e appartenenti alla realtà che noi stessi alimentiamo. Se solo avessi capacità di trasmettere la finita gioia che si può provare nell'esercitare l'arte del "creare", ... che per sua stessa definizione è singolare e non trasferibile, perché verrebbe meno l'opera singola dell'individuo; ... sarebbe una copia, come ogni altra azione quotidiana, non già nostra ma fatta nostra dall'altrui esempio. Se collochiamo l'intera era del mondo in un quadrante di 24 ore, troveremmo che a 45 minuti dalla nascita dell'universo si sono estinti i dinosauri, a 50 minuti l'inizio della vita dell'Uomo Sapiens, a 58 minuti le imprese rom
Chissà quante volte avremmo voluto volare, con la mente, i pensieri, la fantasia. Chissà quante volte avremmo voluto cambiare tutto e riprendere in modo diverso. Forse non vale per tutti, forse non è la stessa cosa per chi sta già bene, ma stare bene forse non è mai una condizione statica, fissa. Molti di noi si ricordano del gabbiano Jonathan Linvingston di Richard Bach; un autore che, da bravo ex pilota, ha raccontato nel volo la metafora della vita e nella vita una delle più autentiche illusioni. Rileggendolo dopo tanto tempo mi accorgo che non è mai lo stesso libro.. "..non dar retta ai tuoi occhi e non credere a quello che vedi. Gli occhi vedono solo ciò che è limitato. Guarda col tuo intelletto e scopri quello che conosci già, allora imparerai come si vola.." [R. Bach] Mi chiedo a quale prezzo potremmo riuscire a volare un po' come Jonathan, anche tenendo i piedi per terra..
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